Saturday, September 11, 2021

Interview with Director Pierfrancesco Campanella (in Italian)

 

Pierfrancesco Campanella, nato a Roma ma di origini russo-pugliesi, ha esordito sin da giovanissimo nel mondo dello spettacolo dividendosi tra la scrittura e la recitazione, passando dal teatro al cinema, dalla televisione alla pubblicità, sia pur timidamente, almeno nella fase iniziale. Il suo primo lavoro importante è stata la partecipazione come attore nel film per la televisione "La veritaaaà", diretto dal grande Cesare Zavattini, storico sceneggiatore di Vittorio De Sica. Dopo aver fondato una società di produzione, la "Freeway Production", nel 1986 ha prodotto, scritto e interpretato una pellicola intitolata "Cattivi Pierrot", presentata in una sezione collaterale della "Mostra del Cinema di Venezia" nello stesso anno. Un film dalla genesi travagliata: l’anno successivo venne rimontato con scene aggiuntive e distribuito nelle sale col titolo modificato per ragioni commerciali in "La trasgressione", ottenendo peraltro un buon esito al botteghino. In seguito Pierfrancesco ha diretto in prima persona lavori come "Strepitosamente… flop" (con Dalila Di Lazzaro e Donatella Rettore), "Bugie rosse" (con Lorenzo Flaherty e Alida Valli) e "Cattive inclinazioni" (con Florinda Bolkan, Franco Nero ed Eva Robin’s). Particolare riscontro di critica ha ottenuto in tempi recenti il suo docufilm "I love… Marco Ferreri", dedicato al celebre regista milanese, al quale hanno preso parte, tra gli altri, anche Piera Degli Esposti e Michele Placido.

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D. Ciao Pierfrancesco, è un grande piacere averti con noi per questa intervista. Innanzitutto congratulazioni per i sei premi vinti (Miglior Thriller, Miglior Regia, Miglior Attrice, Miglior Attore non Protagonista, Miglior Attrice non Protagonista e Miglior Montaggio) nell'edizione dello scorso Luglio del "Rome International Movie Awards" (cliccate QUI). Il tuo ultimo progetto è “Sacrificio Disumano”: in poche parole, di cosa si tratta?
R. È un cortometraggio sui minori scomparsi, un fenomeno sociale in costante aumento, ma di cui forse non se ne parla abbastanza, se non in casi particolari come quello di Denise Pipitone. In "Sacrificio disumano" la protagonista è una mamma cui hanno rapito il figlioletto, una sorta di Piera Maggio interpretata da Maria Grazia Cucinotta (IMDB). Questa donna cerca disperatamente la verità, al punto da andare completamente fuori di testa. Purtroppo il bambino è finito nelle grinfie di una setta satanica con tutte le conseguenze del caso e con un finale che lascia tutti di stucco e con l’amaro in bocca.

D. Cosa puoi dirci delle riprese e che aria si respirava sul set? È stato difficile trovare i giusti collaboratori e, soprattutto, il cast?
R. Durante le riprese c’era un’atmosfera molto tranquilla e gradevole, ma al tempo stesso piena di entusiasmo e di creatività. È stato molto facile scegliere le persone giuste, sia per la troupe e i tecnici che per gli attori. La presenza poi di una star come Maria Grazia Cucinotta ha dato una marcia in più al progetto e una maggiore spinta propulsiva.

D. Cosa ti ha spinto ad essere regista? Hai frequentato una scuola?
R. Sognavo di fare cinema praticamente da quando sono nato e ho impostato la mia vita con questa finalità. Sono la dimostrazione vivente che qualche volta i sogni si avverano, anche se occorrono tenacia, sacrifici, rinunce e la forza di resistere ai rifiuti e alle inevitabili frustrazioni. Di scuole ne ho frequentate più di una, anche fuori dall’Italia, ma resto della convinzione che il lavoro del cinema si impari facendolo. Poi si va avanti con le conoscenze "giuste", inutile far finta del contrario.

D. Cosa puoi dirci dei tuoi lavori prima di “Sacrificio disumano”?
R. Nella mia carriera ho realizzato molte cose, ma non moltissime. Mi sono preso diverse pause, a volte anche lunghe. In alcuni periodi mi sono dedicato molto alla vita personale, tra grandi passioni e grandi dolori. Poi non sono il tipo che deve lavorare per forza, preferisco buttarmi solo sulle cose in cui credo. Senza contare che è anche capitato di investire su progetti che il "sistema" mi ha impedito di portare avanti. Mi fa comunque enormemente piacere che i miei lavori, da "Strepitosamente… flop" (IMDB) a "Bugie rosse" (IMDB), da "La trasgressione" (IMDB) a "Cattive inclinazioni" (IMDB) oggi vengano considerati dei veri e propri cult-movie dagli appassionati della settima arte.

D. Qualche progetto futuro che vorresti menzionare?
R. Un lungometraggio a episodi, di genere noir con venature grottesche, intitolato "Brividi d’autore", con ancora la Cucinotta più Sebastiano Somma (IMDB), Emy Bergamo (IMDB), Franco Oppini (IMDB) e molti altri. Lo sto finendo di confezionare con gli ultimi ritocchi. L’uscita nelle sale è prevista per i primi mesi del 2022.

D. Come ti descriveresti come regista?
R. Costituzionalmente pigro, indolente e con scarso senso della competizione, ma quando mi ci metto riesco a tirare fuori cose anche interessanti, forse più di pancia che con la razionalità. Sicuramente mi sento uno fuori dagli schemi e questo è l’unico vanto di cui vado fiero.

D. Registi (o anche attori) che ti hanno ispirato?
R. Mi sento un po’ figlio dei grandi maestri italiani delle pellicole di genere, tipo Lucio Fulci, Umberto Lenzi, Mario Bava e il primo Dario Argento, che con pochi mezzi facevano prodotti competitivi in grado di coniugare qualità artistica e incassi al botteghino. Peccato che nel frattempo il mercato sia cambiato e in Italia si facciano quasi esclusivamente commedie, peraltro spesso becere, oppure i cosiddetti film "impegnati", magari finanziati con sistemi di assistenzialismo, che però non incassano un centesimo. 

D. Cosa pensi della situazione attuale del cinema italiano?
R. Molto strana, diciamo impaludata. Le sale ormai sono ancora penalizzate dalle restrizioni causa Covid e ci vorrà del tempo prima che la gente si riabitui al grande schermo. I film in qualche modo si realizzano, grazie anche agli investitori esterni e ai diminuiti costi di produzione in conseguenza dell’uso delle tecniche digitali. Il problema è che per la maggior parte di loro manca la possibilità di essere visti. Anche le piattaforme non riescono a supportare adeguatamente tanta offerta e gli incassi si concentrano su pochi titoli.

 

D. Dove si possono vedere i tuoi lavori?
R. Le mie opere più importanti sono state rieditate recentemente in dvd a cura della prestigiosa "CG Entertainment" (clicca QUI). Inoltre è possibile scaricarle sul sito "CG Digital" e nelle principali altre piattaforme su Internet.

D. Grazie per questa intervista molto stimolante, Pierfrancesco. Ricordate che qui al “Rome International Movie Awards” non vediamo l'ora di vedere e poter apprezzare le vostre nuove produzioni cinematografiche!
R. Grazie a voi e un caro saluto a tutti!

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